"Nel 1913, cercando disperatamente di liberare l'arte dal mortale peso del mondo reale, trovai rifugio nella forma del quadrato"
"Per suprematismo intendo la supremazia della pura sensibilità nell'arte.
Dal punto di vista dei suprematisti, le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L'oggetto in sé non significa nulla. L'arte perviene col suprematismo all'espressione pura senza rappresentazione."
Kazimir Malevič - vari scritti - 1915-1927 (per le immagini vedi la galleria in fondo all'articolo)
Suprematismo, ovvero supremazia assoluta della sensibilità plastica, il mondo della non rappresentazione, resta una teoria artistica delle più influenti per tutto il Novecento. Talmente innovativa e dirompente che Malevič perderà il suo incarico accademico nel 1926 (Lenin era morto nel 1924 ed era iniziata l'era di Stalin) proprio per le sue teorie così moderne e conseguentemente pericolose per il regime.
Un superamento del mondo reale quindi, abbandono della realtà rappresentata per lasciare il posto alla sola sensibilità del colore nelle forme elementari.
Oltre al quadrato suprematista, Malevič sviluppa un gran numero di forme, rettangoli, triangoli e cerchi, di colori uniformi, intensi e visivamente stimolanti, tutte quante distese su fondi assolutamente bianchi per esaltare l'aspetto principale del Suprematismo: il senso del colore nello spazio. Questa strada porterà poi all'assoluto nel 1918: "Quadrato bianco su bianco", inevitabile punto terminale del discorso suprematista.
Un mondo nuovo come quello che si affacciava nei primi decenni del '900 (sono più o meno contemporanei Cubismo, Futurismo, Dadaismo, Metafisica e molti altri) non può che avere forme di espressione nuova, in rottura assoluta con il passato.
La prima mostra di pittura suprematista si tenne a San Pietroburgo nel 1915 con il titolo "0.10" con 35 opere di Malevič tra cui il celeberrimo "Quadrato nero su bianco" e, come era previsto, destò uno scandalo notevole.
Malevič si dedicò molto alla divulgazione con scritti e l'insegnamento fino al 1926 quando i dettami estetici dello stalinismo posero una fine al periodo incredibilmente fertile dell'Avanguardia Russa
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