Scrivere la biografia di un mito come Leonardo da Vinci senza ripetere le solite ovvietà è un'impresa non da poco, ancor di più se sotto la lente c'è l'uomo in sé e non il "genio".

Serge Bramly affronta la sfida con il dettaglio di una profonda ricerca e l'originalità del taglio scelto portandoci a conoscere un uomo che per il suo fare è diventato un mito.

Ma pur sempre un uomo era, come tutti noi; con i suoi problemi personali, di relazioni sociali, politici, sentimentali, le ambizioni ed i compromessi per la propria carriera.
Insomma, cosa pensava Leonardo quando i suoi più intimi pensieri si facevano strada tra la sua immensa curiosità?
Questo libro ci aiuta ad immaginarlo con grande soddisfazione.

La quarta copertina riporta:

"Figlio illegittimo di un notaio e per questo costretto a dedicarsi alle arti «minori», Leonardo da Vinci è stato pittore, Serge Bramlyarchitetto, scultore, ingegnere, studioso di scienze naturali, anatomista... Ma chi era davvero Leonardo? Schiacciata da un lato dalla dispersione disordinata delle sue molteplici attività, dall'altro dalla sbrigativa definizione di «genio», la sua vicenda umana è passata troppo spesso in secondo piano. Serge Bramly ha dedicato più di sei anni a studiare le 7000 pagine di manoscritti lasciate da Leonardo per poter, finalmente, fornire quel ritratto che mancava. Nel suo studio Bramly è riuscito contemporaneamente a oltrepassare il mito e sottrarsi all'ambiguo fascino del genio, per restituirci l'infinita e ricca complessità dell'uomo."

Pubblicato in Francia nel 1988,  "Leonardo da Vinci. Artista, scienziato, filosofo" è edita in Italia negli Oscar Mondadori ad un prezzo di copertina di €15,50.
Scegliendo una biografia di Leonardo perché non rivolgersi a Carlo Pedretti, massimo studioso del Genio ed invece  comprare questa? Perché Bramly ha un merito unico: farci capire "chi era" Leonardo senza addentrarsi più di tanto nel "cosa faceva" o "cosa inventava". Un esempio: le annotazioni di cui Leonardo cospargeva i propri innumerevoli disegni (si parla di, probabilmente, centiaia di migliaia, moltissimi andati dispersi) non sono "incidenti" ma assurgono al rango di "confessioni intime". Si sa che Leonardo non amava lasciare traccia di sé se non attraverso il suo lavoro e quindi queste poche parole, a volte anche storpiate o scritte in fretta e furia, prendono un'importanza incredibile proprio perché così rare.

Ma, nonostante tutto, l'alone di mistero che da sempre ha circondato Leonardo, alimentato anche da egli stesso, non viene intaccato; quello che cresce è la nostra capacità di immaginarlo al di là di un dipinto od un'invenzione avvenieristica.

Niente è dato per certo se non quello che è ormai storicamente appurato, ma niente è lasciato intentato per andare oltre.

Bramly si dimostra quello che certamente è: un grande scrittore che con serietà scientifica si è avvicinato ad una montagna sacra, forse anche spinto dall'amore che i Francesi hanno sempre dimostrato per Leonardo che li spinge, credo, a considerarlo un po' uno di loro più che uno di noi.

Ed allora questa biografia mi piace, mi ha "preso", mi ha costretto a tornare in dietro nei punti che avevo scorso con velocità ma che poi mi sono baluginati nelle pagine successive, mi ha costretto a fermarmi per riflettere su quello che stavo leggendo per vedere il mondo di un uomo che nessuno ha mai conosciuto davvero.

Questo è quello che dovrebbe essere una biografia: un mezzo di indagine sul personaggio, una lente di ingrandimento per carpirne i pregi ed i difetti in tutti quei risvolti della vita umana che stanno dietro ad un'opera magari celeberrima che altro non è che il riflesso visibile di un mondo impalpabile.

E ridere ancora una volta di più delle stupidaggini di Dan Brown & C.